libro della natura e del continuo
20 settembre 2024
“petizione per la diffusione di aria nell’aria / e per il gioco delle girandole colorate”
€ 15,00
- Rilegato in brossura con alette
- Formato 13,5 x 19 cm
- 96 pagine
- ISBN 9791281406049
- 20 settembre 2024
Con un titolo quasi secentesco, il libro della natura e del continuo funziona da prosecuzione per alcune ossessioni testuali di Mario Corticelli, già godibili nei suoi precedenti lavori: una su tutte quella per i fenomeni naturali e gli animali e il loro mondo, meticolosamente de-antropomorfizzato. Oppure il ricorso a un tagliente registro ironico, se non addirittura di scherzo-scherno, diretto tanto al contesto degli umani quanto agli scambi linguistici che questi istituiscono: «e poi si odono feste di mercato / con gioia di genti / nel crollo dei prezzi di mercato / con una qualche distruzione delle genti / perlunga la strada che è lucente / che bello che è il linguaggio delle genti / con una qualche distruzione del linguaggio».
Impossibile non vedere nell’intelligenza di simili soluzioni, e di tante altre nel libro, un segno di quella traccia caustica beffarda e insieme paradossalmente leggera – di cui Corticelli è erede/innovatore – che rimonta al nome di Corrado Costa: «petizione per la diffusione dei boschi anche nelle foreste / petizione per la diffusione dei pini anche negli abeti dei boschi / petizione per la diffusione degli aghi anche negli aghi».
In definitiva, questo De rerum natura giocosissimo – che sposta sempre di lato, in un angolo bizzarro e in nuovi inciampi il caosmos che descrive – si disimpegna dal ruolo di riprodurre paesaggi, bestie, regole, mappe e tassonomie, e semmai disorienta con gran gusto quella che pensavamo fosse una stabile visione delle cose, talvolta disturbando le immagini naturali come farebbe un programma di intelligenza artificiale: «un cervo. presenta un eccesso di denti che gli sporgono / dai fianchi e dal dorso, che ce lo fanno immaginare già / mangiato dall’interno, morto tuttavia chi lo ha mangiato. / nei pressi di un burrone, esterno».
marco giovenale
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RASSEGNA STAMPA
❑ su sentieri di cartesensibili, adriana ferrarini scrive di libro della natura e del continuo. leggi la recensione qui.
“Come una antica litania, una nenia ossessiva il poetare di Mario Corticelli si srotola nelle sue iterazioni, nell’ingorgo di parole che, perso il loro senso abituale logorato dall’uso, si apprestano a creare embrioni di frasi che di primo acchito paiono assurde sul piano del significato, in una lingua che unisce astrazioni allucinate a improvvise e ripetute inserzioni di parole luminose…”
❑ gualberto alvino recensisce libro della natura e del continuo su treccani magazine. leggi l’articolo qui.
“… dal confabulare alienato (in tono, si badi, paradossalmente e improbabilmente ammaestrativo-sapienziale), dal radicale, feroce antilirismo e dal disarmante minimalismo – con derive nel più sfrenato surrealismo – corticelli sa trarre sinfonie ipnotiche.”
❑ su inverso si parla di libro della natura e del continuo grazie a luigi riccio. leggi l’articolo qui.
“il linguaggio è un potere. cioè: permette di fissare – nella rete dei rapporti causa-effetto – non tanto come le cose siano, ma come le cose saranno, dovranno necessariamente essere.”
❑ abele longo segnala libro della natura e del continuo su neobar. leggi qui.
❑ su esiste la ricerca, alcuni estratti dal libro. leggili qui.
“il rosso cocomero / che bello che è il linguaggio / pensate se fosse / il cremisi cocomero com’è bello è bellissimo il linguaggio / pensate se fosse / il mirabile linguaggio perlucente / rosso / cremisi / con lancio del cocomero dal balcone / con una qualche distruzione dell’autore / la perlunga strada”
❑ su slowforward, un estratto da libro. leggilo qui.
“non dare ascolto all’autore che vaga nella foresta / ha già preparato un’arcaica nicchia / occorre tornare nella foresta / sedersi al caffè / che è folto di nomi /estrarre la parola dal fondo della foresta”