libro della natura e del continuo

20 settembre 2024

“petizione per la diffusione di aria nell’aria / e per il gioco delle girandole colorate”

 15,00

Con un titolo quasi secentesco, il libro della natura e del continuo funziona da prosecuzione per alcune ossessioni testuali di Mario Corticelli, già godibili nei suoi precedenti lavori: una su tutte quella per i fenomeni naturali e gli animali e il loro mondo, meticolosamente de-antropomorfizzato. Oppure il ricorrso a un tagliente registro ironico, se non addirittura di scherzo-scherno, diretto tanto al contesto degli umani quanto agli scambi linguistici che questi istituiscono: «e poi si odono feste di mercato / con gioia di genti / nel crollo dei prezzi di mercato / con una qualche distruzione delle genti / perlunga la strada che è lucente / che bello che è il linguaggio delle genti / con una qualche distruzione del linguaggio».
Impossibile non vedere nell’intelligenza di simili soluzioni, e di tante altre nel libro, un segno di quella traccia caustica beffarda e insieme paradossalmente leggera – di cui Corticelli è erede/innovatore – che rimonta al nome di Corrado Costa: «petizione per la diffusione dei boschi anche nelle foreste / petizione per la diffusione dei pini anche negli abeti dei boschi / petizione per la diffusione degli aghi anche negli aghi».
In definitiva, questo De rerum natura giocosissimo – che sposta sempre di lato, in un angolo bizzarro e in nuovi inciampi il caosmos che descrive – si disimpegna dal ruolo di riprodurre paesaggi, bestie, regole, mappe e tassonomie, e semmai disorienta con gran gusto quella che pensavamo fosse una stabile visione delle cose, talvolta disturbando le immagini naturali come farebbe un programma di intelligenza artificiale: «un cervo. presenta un eccesso di denti che gli sporgono / dai fianchi e dal dorso, che ce lo fanno immaginare già / mangiato dall’interno, morto tuttavia chi lo ha mangiato. / nei pressi di un burrone, esterno».

 

marco giovenale

 

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RASSEGNA STAMPA

 

❑ su esiste la ricerca, alcuni estratti dal libro. leggili qui.
“il rosso cocomero / che bello che è il linguaggio / pensate se fosse / il cremisi cocomero com’è bello è bellissimo il linguaggio / pensate se fosse / il mirabile linguaggio perlucente / rosso / cremisi / con lancio del cocomero dal balcone / con una qualche distruzione dell’autore / la perlunga strada

 

su slowforward, un estratto da libro. leggilo qui.
“non dare ascolto all’autore che vaga nella foresta / ha già preparato un’arcaica nicchia / occorre tornare nella foresta / sedersi al caffè / che è folto di nomi /estrarre la parola dal fondo della foresta”

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